Noi siamo soliti distinguere con nettezza ciò che è per natura da ciò che è per convenzione. Diciamo che una certa cosa è per natura poiché è stato il mondo esterno a noi che ce l’ha imposta. La nostra mente l’ha ricevuto così com’è senza che abbia potuto intervenire a costruirlo o modificarla. Diciamo invece che è per convenzione quando la nostra mente, in accordo pieno con le altre menti, l’ha costruita e l’ha imposta al mondo esterno. Nel primo caso, è l’oggetto che prevale sul soggetto; nel secondo, è il soggetto che ha la meglio sull’oggetto. Entrambe le posizioni sono vere e false nello stesso tempo. Si danno infatti, situazioni in cui risulta più conforme al vero il realismo, e situazioni in cui il vero lo esprime meglio l’idealismo. Certo è che l’assolutizzazione rende false entrambe le posizioni e anzi fa di esse delle ideologie astratte che non trovano fondamento alcuno nella quotidianità del reale. Se le idee, come ho detto più sopra, sono momenti universali che ogni mente è in grado di stabilire come traguardi elevati verso cui non solo lei stessa deve tendere per acquisire un evoluzione superiore rispetto a quando ha deciso di fissarli, ma anche le altre menti che intenderanno evolversi, vi dovranno necessariamente approdare, i valori sono invece degli atti che le menti pongono in essere per raggiungere i traguardi che si sono prefissi, i quali, in base alla definizione che ho formulato, altro non sono che le idee. La conclusione che posso trarre dal sito dei valori, è l’auspicio che le menti di tutti gli uomini fissino le loro idee nella parte più alta possibile nel fondamento metafisico che hanno davanti, in quanto è il solo in cui si può attingere la solidarietà reciproca tra tutti gli esseri umani; la luce che rende più piena e più vera la nostra umanità; il bene che, nella sua diffusione, rende spontaneo e completo ciascuno di noi nella relazioni con gli altri.
Finito di scrivere il 3 Aprile 1991.